Una storia basata sui dati

Ricerca e Innovazione

in Emilia-Romagna

Un progetto di

SAFE-ERLogos: Coesione Itala 21-27 Emilia-Romanga, Cofinanziato dall'Unione europea, Republica Italiana, Regione Emilia-Romanga

asse strategico dell’Emilia-Romagna

La ricerca e l’innovazione sono una priorità strategica della Regione Emilia-Romagna a supporto della competitività, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile

Contesto

Questa prioritá è in linea con l’approccio europeo, iniziato nel 2000 con la Strategia di Lisbona, che ha concentrato l’attenzione dell’UE verso la crescita, l’occupazione e l’innovazione

La politica di coesione, rispecchiando queste prioritá, ha raddoppiato la quota destinata alla ricerca e all’innovazione già nella programmazione 2007-2013

Il valore della strategia di R&I dell'Emilia-Romagna è dimostrato dal "Regional Innovation Scoreboard" elaborato dalla Commissione Europea, che valuta le performance in materia di innovazione delle regioni europee attraverso l’analisi di una selezione di indicatori

2011

La Commissione europea dal 2011 classifica le regioni in 4 categorie. Le regioni piú innovative sono chiamate Innovation Leaders e nessuna regione italiana è mai apparsa tra queste

2012

2014

L’Emilia-Romagna è quasi costantemente tra le regioni italiane piú innovative, nella categoria delle Strong Innovators (la seconda ad apparire termini di frequenza, dopo il Friuli Venezia Giulia)

2016

2017

2019

2021

2023

Oggi, nel 2023, E-R è la regione italiana con il piú alto livello di innovazione, restando ad un solo gradino di distanza dagli innovation leaders

Vuoi sapere di piú sulla strategia adottata dall’Emilia-Romagna?

La strategia dell’E-R

Questa strategia inizia con la legge regionale n. 7/2002. L’obiettivo è quello di costruire un “ecosistema regionale dell’innovazione”, con la prospettiva di rendere l’innovazione un processo basato su dinamiche collettive e continuative

2002

La regione promuove la connessione tra la capacità di innovazione delle imprese ed il sistema della ricerca pubblica

Legge regionale n. 7 “per la Promozione del sistema regionale delle attività di ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico”

Creazione della rete alta tecnologia che comprende laboratori di ricerca industriale e centri per l’innovazione

2009

Con lo scopo di potenziare questa interazione tra ricerca pubblica e imprese, l’Emilia-Romagna riorganizza parte del sistema della ricerca: nel 2009 crea la rete alta tecnologia, una rete dilaboratori di ricerca industriale e centri per l’innovazionededicati ad esigenze di innovazione aziendale e ad una ricerca piú vicina alle dinamiche di mercato

Laboratori e Centri

91
laboratori di ricerca industriale
15
centri per l’innovazione

organizzazioni in grado di valorizzare i risultati della ricerca a fini economici e sociali. Mettono a disposizione innovazioni studiate specificamente per i bisogni delle imprese

promuovono l’innovazione e il trasferimento delle conoscenze tecnologiche alle imprese attraverso attività come formazione, valutazione tecnologica delle imprese, consulenza e assistenza tecnica, individuazione e connessione con partner tecnologici e supporto nella preparazione dei progetti di R&I e nella ricerca di finanziamenti

Fonte: www.retealtatecnologia.it al 01.10.2023

Indicatori Rete Alta Tecnologia

106
laboratori e centri
1.600
Ricercatori (FTE-full-time equivalent)
440M€
6800 contratti e 1500 progetti dal 2009

Qui sono elencati i piú di 100 progetti di collaborazione con le imprese realizzati dalla Rete Alta Tecnologia

Sono finanziati attraverso il “Bando per Progetti di ricerca industriale strategica rivolti agli ambiti prioritari della Strategia di Specializzazione Intelligente”, in attuazione dell’azione 1.2.2 dell’Asse 1 del POR FESR 2014-2020

2009

2013

Sono parte della rete anche 11 Tecnopoli, attori di collegamento tra ecosistemi locali ed ecosistema regionale. Sono distribuiti in 20 diverse sedi ed ospitano laboratori e centri per l’innovazione della Rete Alta Tecnologia

CON LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 SI AVVIA LA STRATEGIA DI SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE (S3). SULLE PRIORITÀ IDENTIFICATE DELLA S3 LA REGIONE CREA I CLUST-ER

Strategia di specializzazione intelligente (S3)

La S3 è la strategia che dal 2014 le Regioni e gli Stati membri dell’Unione Europea devono adottare per individuare obiettivi, priorità, azioni in grado di massimizzare gli effetti degli investimenti in ricerca e innovazione, puntando a concentrare le risorse sugli ambiti di specializzazione caratteristici di ogni territorio

Imprenditori, ricercatori, università e altri attori locali insieme identificano le aree in cui la regione gode un "vantaggio" competitivo e sviluppano strategie per sfruttarlo

pilastri del sistema regionale

prioritá trasversali

Ambiti emergenti ad alto potenziale di espansione

I fondi FESR ed FSE giocano un ruolo importante nel supportare la realizzazione della strategia S3, sostenendo finanziariamente numerosi progetti in tutti gli ambiti di specializzazione identificati

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Progetti FESR e FSE
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finanziamento

Il FESR e il FSE hanno contribuito, rispettivamente, al 21% ed al 29% del totale dei progetti di ricerca, innovazione e alta formazione finanziati negli ambiti di specializzazione identificati dalla S3 nelle programmazioni 2014-2020, arrivando insieme a coprire la metà dei progetti finanziati

Fonte: monitoraggios3.art-er.it al 31.10.2023

FESR

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Progetti
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finanziamento

Fonte: monitoraggios3.art-er.it al 31.10.2023

FSE

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Progetti
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Finanzamento

Fonte: monitoraggios3.art-er.it al 31.10.2023

A partire dagli ambiti di specializzazione S3, attraverso i fondi FESR l’Emilia-Romagna costituisce i Clust-ER: associazioni formate da enti di ricerca, compresi laboratori e centri per l’innovazione, enti di formazionesulle tematiche principali delle filiere produttive ed imprese

pilastri del sistema regionale

prioritá trasversali

Ambiti emergenti ad alto potenziale di espansione

VENGONO INOLTRE COSTITUITE 2 ASSOCIAZIONI

La rete dei Clust-ER è coordinata da ART-ER, il consorzio fra Regione, Università ed Enti di Ricerca dell'Emilia-Romagna, nato per favorire lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del territorio

I Clust-ER articolano la propria attività sulle value chain più rilevanti per il sistema industriale regionale

Per ogni Value Chain è stato elaborato un manifesto programmatico che definisce visione strategica e obiettivi per rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale

Clicca sul nome del Clust-ER conoscere piú dettagli sulle value chains direttamente dal loro sito ufficiale

I fondi del FSE sono parte integrante di questa strategia attraverso la Rete Politecnica

La Rete Politecnica gestisce le attività di formazione dell’Emilia-Romagna sui percorsi realizzati da Istituti Tecnici Superiori (ITS), su quelli di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e su quelli di Formazione superiore

7
Instituti tecnici superiori
71%
Dei professori viene dal mondo dell'impresa
38%
delle ore in stage

Gli ITS, in particolare, formano Tecnici superiori capaci di entrare subito a lavorare nei settori strategici del sistema economico-produttivo della regione

Ogni ITS partecipa ad almeno un Clust-ER

La loro stretta connessione con le aziende è evidente dalla presenza rilevante di insegnanti provenienti dal mondo del lavoro e dalla significativa quantitá di ore di stage

I Clust-ER aiutano ad indirizzare i percorsi di formazione di alte competenze coerenti con le richieste delle imprese

Il numero di percorsi degli ITS e degli iscritti è in aumento

Percorsi Avviati

Fonte: Dati ufficiali della regione Emilia-Romagna al 19.10.2023

Iscritti

Fonte: Dati ufficiali della regione Emilia-Romagna al 19.10.2023

Al biennio 2019-2021, i diplomati sono stati l’88%, con una percentuale di diplomati che trovano lavoro entro un anno dalla fine dei corsi dell’82%

Risultati

L’E-R è tra le regioni d’Europa in cui piú si spende in R&D rispetto al PIL Fonte: Eurostat

Fonte: Eurostat

La spesa in R&D delle imprese ha un trend crescente in E-R

Particolarmente significativa è la spesa delle aziende in R&S rispetto al GDP, una delle piú alte d’Europa Fonte: Eurostat

Il numero di brevetti normalizzato al PIL è circa il doppio del valore italiano ed in veloce crescita, un altro indicatore del fatto che la ricerca regionale è ben legata alle necessitá del mercato

L’occupazione in Emilia-Romagna è molto alta rispetto alla media italiana ed è molto legata all’industria

La percentuale di occupati in ricerca e sviluppo nelle imprese è attualmente il piú alto in italia e quasi il doppio rispetto alla media nazionale

L’Emilia-Romagna è tra le regioni con piú ricercatori nelle imprese anche a livello Europeo

Il numero di occupati in ricerca e sviluppo in imprese è inoltre in rapida crescita

Il numero di dottorati è maggiore in Emilia-Romagna che nel resto d’Italia ed è in crescita

Il fondo FSE ha contribuito a finanziare la formazione e lo sviluppo di alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologicotramite dottorati, assegni di ricerca e corsi di specializzazione nei vari settori industriali

Questi fondi hanno contribuito a finanziare 363 persone, di cui almeno 85 borse di dottorato

L’Emilia-Romagna ha partecipato al 10% dei progetti di ricerca italiani del programma H2020

La sua partecipazione rispetto alla popolazione è piú alta della media italiana

La partecipazione delle aziende ai progetti è cresciuta significativamente in H2020 rispetto al precedente programma FP7

Apprendimenti e prossimi passi nella nuova programmazione 2021-27

La promozione dell'innovazione nell’Unione Europea è un elemento centrale nei programmi della Politica di Coesione per il periodo 2021-2027, in cui almeno 56,6 miliardi di euro sono stati destinati all'innovazione e alla ricerca

Le Strategie di Specializzazione Intelligente mobilitano il potenziale innovativo di tutte le regioni dell'UE

Gli obiettivi di competitività sono importanti quanto quelli di sviluppo sostenibile ed equo - la direzione dell'innovazione diventa centrale

Le politiche di R&S devono integrare una visione olistica, ampliando il cerchio degli attori coinvolti nel processo di innovazione all'interno delle amministrazioni pubbliche e degli ecosistemi settoriali e di conoscenza

L'Emilia-Romagna ha cominciato a trasformare la sua strategia in questo senso dal 2018, e formalizzato il cambiamento con la nuova S3 2021-27

Evoluzione della S3 dell’Emilia-Romagna verso ambiti intersettoriali

Nella strategia S3 2021-2027 le specializzazioni produttive strategiche sono passate dalle 7 della scorsa programmazione a 8

  • l’Industria del Turismo, precedentemente incluso nelle industrie culturali e creative diventa un ambito autonomo
  • si considerano due ulteriori ambiti produttivi a forte potenziale di sviluppo, ovvero Aerospazio e Infrastrutture complesse e critiche

Inoltre sono state identificate 15 aree tematiche cross-settoriali, derivanti dall'incrocio fra i sistemi produttivi regionali e le sfide della Politica di coesione UE 21-27

Data l’interdisciplinarietá dei progetti, ogni progetto può essere classificato sotto piú specializzazioni e ambiti cross-settoriali

Nella nuova programmazione la Regione investe di nuovo sui Clust-ER regionali 2,2m€ nel 2023-2024, 200k per associazione

Il bando da nuove risorse per rinforzare i cluster esistenti e da un impulso per far crescere i due nuovi Clust-ER: turismo ed economia urbana (commercio, turismo, artigianato, servizi culturali)

Inoltre supporta l’associazione Big Data e Muner (The Motorvehicle University of Emilia-Romagna), con 757 soci (di cui 411 imprese), 32 filiere tematiche (value chain)

E continua a rinforzare la rete alta tecnologia ed i tecnopoli

4mln€ tra il 2023 e il 2025 per potenziare la capacità dei Tecnopoli di intercettare i fabbisogni di innovazione delle imprese e di orientare tali fabbisogni verso soluzioni concrete nell'ottica di favorire lo sviluppo di progettualità strategiche

I finanziamenti arrivano dall’Europa, attraverso i Programmi regionali Fesr e Fse+ e Horizon Europe, dal Pnrr e dalla Regione

29 milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale dei Tecnopoli: 22 milioni sono destinati alle "infrastrutture di ricerca" e 6,7 milioni all'"efficientamento energetico ed energie rinnovabili